giovedì 21 maggio 2015

l'abisso tra le due trilogie. Dai premi della critica alla critica.

Dopo la trilogia de "Il signore degli anelli", Jackson crea un altro capolavoro, ma trattasi di Amabili resti.
Lo hobbit,invece, si presenta per quello che è, un mero prodotto commerciale.
Le aspettative erano molte, ed è forse questo a deludere anche i fan più accaniti del regista e dei romanzi di Tolkien.
Il finanziamento per 650 MLN di dollari è sicuramente triplicato nelle entrate ma la critica non ha mai premiato la trilogia prequel, anzi...
Non si può dire che sia fatto male ma aumentano gli spazi morti e le scene riempitive e, stavolta, neanche il genio di Jackson può qualcosa rispetto alle imposizioni di Produzione.
Non è sicuramente un fallimento totale ma è chiaramente uno di quei prodotti che hanno il boom iniziale, per la fama della quale già godono, e poi tendono a scemare rapidamente. Non mi dilungherò sul film, la questione è un'altra: perchè? perchè fare questa trilogia se non per sfruttare l'onda di un successo? Spariscono i bei significati della trilogia del decennio precedente, rimangono effetti visivi e paesaggi mozzafiato ma, a questo punto, un documentario sarebbe stato meglio.
Insomma, questa volta, Jackson potrebbe aver fallito: nessun premio rilevante, l'ultimo capitolo che passa quasi inosservato ed un tradimento ai fans più fedeli. Ci si aspettava di più,molto di più.
Questo non toglie che esiste gente che ama questa trilogia, gente che si è appassionata ed un pubblico di assidui difensori ma l'abisso con Il signore degli anelli è enorme in quasi tutti i campi.

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