martedì 19 maggio 2015

La casa degli spiriti: August consacra Allende

Liberamente ispirato dal romanzo di Isabel Allende, il 1993 ci regala una perla.
Non ero sicuro di volerlo recensire oggi perchè trattasi si di un film drammatico, ma ripercorre la storia del Cile in maniera eccellente e fedele ( sia il romanzo, sia la pellicola).
Non ho le competenze per giudicare il romanzo di Allende, nonostante lo abbia letto, parlerò quindi del lavoro di Billie August.
Il film è più che drammatico, è straziante, tra i progetti drammatici più riusciti, grazie anche ai temi inseriti: la distopia, la famiglia, il razzismo e l'avvelenamento mentale.
Una regia buona, ma non ottima, viene compensata da dialoghi pertinenti e al passo con i tempi storici e del film, affiancati da locations e scenografie che sanno evolversi lungo la durata del lungometraggio. Io consiglio vivamente la visione, anche se avete una scarsa stima del romanzo, ma ne dubito, perchè è un film lento ma che sa tenerti lì, davanti allo schermo, a sperare che non finisca e dura 140 minuti circa.
Non so che altra considerazione fare sul film perchè il soggetto è,fedelmente, la ripresa del romanzo di Allende.
Qui c'è l'arte di straziare i cuori, di pugnalarli con la realtà più dura e cruda e reale che potesse esistere lungo i sessant'anni di Cile che attraversa il film. Non è fatto per far piangere, non è una trovata commerciale, è la giusta consacrazione di un ottimo romanzo!
LA CASA DEGLI SPIRITI: 89/100

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