mercoledì 27 maggio 2015

IS "is" not Islam: l'apertura al cinema.

Ancora esiste la censura, è vero, ma i registi riescono a fare il proprio lavoro e a portarlo oltre confine.
Dimostrano realtà di questi paesi che a noi sono sconosciute, addirittura lotte contro l'omofobia, per noi quasi inconcepibili in paesi come questi, eppure è così. Diritti delle donne,degli uomini, libertà di culto, tutti temi centrali di questo cinema.
Basti pensare a "La bicicletta verde" ormai famosissimo. Rimane perenne l'attrito con Israele, se non in Arabia Saudita, dovuto a motivi politici e non sono qui per esprimermi sulla politica.
Le differenze linguistiche arabo dialettali hanno, per molto tempo, bloccato anche la diffusione intro-araba del cinema medio orientale ma, oggi, appianate diverse divergenze anche con i diritti umani, il cinema supera i confini di quella terra chiusa e si muove verso l'occidente, che osserva (se attento) una cultura che a noi è praticamente sconosciuta. L'incostanza del cinema di zona degli anni '70/80 si è sostituita ad un boom moderno, fino ad arrivare a trattare il tema non solo tramite documentari o film estremamente seri, ma anche con il "grottesco" e il comico.
Piccola citazione va fatta al film "L'infedele", una storia che smaschera i pregiudizi sull'Islam,facendo vedere la parte liberale contrapposta alla parte estremista.
Citazione più celebre va fatta ai personaggi dell'ebreo Sacha Baron Cohen che, con i personaggi Borat e Alladin califfo di Wadya, sbugiarda l'occidente sul pregiudizio e critica l'estremismo, tutto alla luce del sole, con una comicità per niente velata.
Insomma, l'Islam si apre e che l'occidente si apra all'Islam.
Islam is not terrorism!

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